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Apple Store è datato? Gli utenti con iPhone potranno scaricare app da altri store

Per adeguarsi alle nuove normative europee, relative alla possibilità di scaricare app di terze parti, Apple potrebbe dover sottostare a dei criteri ben precisi.

La nuova legislazione entrerà in vigore a partire dal 6 marzo 2024, data entro la quale Apple dovrà conformarsi agli standard varati dal DMA (Digital Markets Act). Ciò significa che, nel caso specifico degli app store, Apple dovrà consentire agli sviluppatori l’accesso ad operazioni sul proprio App Store ed, eventualmente, fare in modo che gli utenti possano scaricare anche applicazioni di terze parti.

Tutto questo potrebbe essere disponibile già in iOS 17, presumibilmente in uscita il prossimo anno (2023). Per giunta, se anche altri Paesi, oltre ai 27 dell’Unione Europea, decidessero di adottare la stessa legislatura, gli app store alternativi potrebbero spingersi altrove. A questo proposito, gli States stanno valutando di introdurre su Apple il cosiddetto sideloading.

Questo servizio permetterebbe di scaricare ed installare applicazioni e programmi da una fonte terza che non sia quella ufficiale. Funzionalità, tra l’altro, già presente da tempo su Android. Ma il CEO di Apple, Tim Cook, appare piuttosto scettico in merito alla questione.

In particolare, esprimendo il suo punto di vista, Cook ha affermato che se la sua azienda accettasse il sideloading, significherebbe “distruggere la sicurezza dell’iPhone e molte iniziative per la protezione della privacy che abbiamo creato all’interno dell’App Store”. Inoltre, esiste l’eventualità che tali “aperture” da parte delle aziende nei confronti degli sviluppatori (richieste specifiche del DMA), possano minare sicurezza e privacy. In particolare, potrebbero presentarsi seri problemi proprio all’aggiornamento di iOS 17, compromettendo tutto il lavoro svolto sulla progettazione del nuovo update.

Quali saranno i reali cambiamenti?

Le decisioni del DMA avranno sicuramente un forte impatto su servizi Apple come l’app Messaggi, Siri, FaceTime e, primo fra tutti, l’App Store. Per ciò, la società di Cupertino è preoccupata, forse legittimamente, che gli utenti vengano lasciati in balìa di malware, truffe e tracciamenti dei propri dati personali, qualora dovesse aprirsi al sideloading.

In ogni caso, per proteggere gli utenti da tali minacce, Apple si sta adoperando già da qualche tempo per perfezionare i requisiti di sicurezza, tramite analisi e verifica, similmente all’App Store dei Mac. Potrebbe, inoltre, aprire API e framework agli sviluppatori di app di terze parti, anche perché il DMA richiede espressamente che le piattaforme di messaggistica lavorino in perfetta sincronia; che siano, cioè, costantemente interconnesse, favorendo una totale interazione fra le parti.

In osservanza a tutto ciò Apple, volente o nolente, dovrà necessariamente adeguarsi alle norme europee previste. In caso contrario, l’azienda riceverebbe una sanzione del ben 20% sui guadagni globali dei suoi prodotti. Si tratta di una cifra che sfiorerebbe gli 80 miliardi di dollari.