Tim Cook: intervista su Apple Watch, Steve Jobs e Microsoft

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Già qualche settimana fa il numero uno di casa Apple aveva parlato di Steve Jobs, e nella nuova intervista che vi proponiamo oggi il focus non è soltanto sullo scomparso co-fondatore della Mela, ma anche sull’Apple Watch e su Microsoft.

In una recente intervista a Fast Company, il numero uno della casa di Cupertino ha parlato di diversi argomenti: non solo Steve Jobs e l’imminente Apple Watch, ma anche le modalità lavorative della sua azienda, ben diverse da Microsoft e altre compagnie concorrenti.

Prima di tutto, Tim Cook ha fatto sapere che il principale errore dei concorrenti è pensare che valga soltanto la legge dei grandi numeri, ma in realtà ciò che conta è realizzare un prodotto valido. Questo discorso si può applicare anche al nuovo Apple Watch:

“Le modalità di input che vanno bene per un telefono, un tablet o un Mac, non funzionano per schermi tanto piccoli. La maggior parte delle società che producono smartwatch non hanno riflettuto a sufficienza su questo, per cui continuano a utilizzare il pizzico e gli altri gesti che abbiamo creato per l’iPhone.”

Riguardo l’utilità dell’Apple Watch:

“La gente non capiva di dover possedere un iPod, e di sicuro non si rendeva conto di dover avere un iPhone. E con l’iPad i giudizi erano perfino peggiori. I critici si chiedevano a cosa servisse e onestamente non credo che nessuna delle nostre rivoluzioni sia stata riconosciuta come tale al momento del rilascio. È solo a posteriori che le persone si rendono conto del loro valore. Magari andrà così anche stavolta.”

Su Steve Jobs, Tim Cook ha fatto sapere che uno dei suoi punti di forza è stato quello di essere riuscito a “selezionare un team grandioso, che poi avrebbe selezionato un altro team grandioso, e così via“.

E non è mancata la frecciatina verso Microsoft:

“La magia di Apple, da un punto vista del prodotto, sta nell’intersezione tra hardware, software e servizi. È quell’intersezione. Senza collaborazione, ti rimane solo un prodotto Windows.”

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