Whatsapp è vietato ai minori di 16 anni: lo sapevi? E cosa rischi utilizzandolo?

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Quando ci iscriviamo a qualsiasi servizio, prima di poter procedere con la registrazione bisogna accettare una serie di condizioni che la società che lo propone ci impone di rispettare. Questo perché qualunque cosa deve essere utilizzata entro dei limiti, e ovviamente se una persona non lo fa può incorrere in sanzioni più o meno severe.

La notizia, che si scopre solo ed esclusivamente leggendo le condizioni di utilizzo del servizio Whatsapp, che quando il programma presenta molti non stanno nemmeno a guardare premendo direttamente “accetto”, impone anche una condizione che non è seguita praticamente da nessuno: il celebre programma di messaggiatica istantanea è infatti vietato ai minori di 16 anni, perché come si legge sulle condizioni stesse, Whatsapp protegge la privacy dei bambini e non conserva le informazioni che li riguardano. Tuttavia, non potendo avere un controllo diretto sui singoli account, impone ai minori di 16 anni di non usare il servizio, così che gli sia possibile conservare i dati relativi a tutti gli utenti escludendo fin dall'inizio i minori di 16 anni.

Ora, che questa imposizione non è rispettata lo sappiamo benissimo tutti, perché vediamo schere di ragazzini che fanno la spola sui propri iPhone o telefoni di altra marca tra Whatsapp e Facebook, ma quello che spesso non sappiamo è che se il servizio si accorge che un ragazzo che ha meno di 16 anni, questo rischia il ban.

Niente multe e niente arresti, ma il ban significa che non si potrà più utilizzare il servizio con il numero di telefono, per cui necessariamente se il ragazzo vorrà utilizzarlo ancora quando avrà compiuto 16 anni dovrà giocoforza farsi un nuovo numero di telefono, perché con il vecchio non si potrà più segnare al servizio. Facciamo attenzione, perché se qualcuno facesse presente al servizio di assistenza che un utente ha meno di 16 anni Whatsapp sarebbe disattivato e non sarebbe più riattivabile. Uomo (o, meglio, ragazzo) avvisato…

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